Un giro Gravel che fatto fuori stagione (in marzo a 1600 mt e’ facile trovare la neve…) ha il fascino del “into the wild” ma che sicuramente e’ piu’ consigliabile fare tra maggio ed ottobre percorrendo strade e sentieri tra il Lago di Garda e il Monte Baldo (sud).
Questo giro nasce dalla voglia di andare a “vedere” posti sempre decantati da pedalatori in MTB che pero’ hanno sempre descritto questi luoghi come tecnicamente “facili” e, di fatto, esclusi alle BDC per un puro discorso di fondo da percorrere (il giro è un misto asfalto, sterrato, ghiaiato, pietre).
Lasciando la macchina al Bicigrill di Affi, proprio attaccato all’uscita dell’autostrada A22, casello di Affi, si prende immediatamente una ciclabile che si abbandona poi per immergersi in mezzo ai vigneti con vista lago.
Ci dirigiamo verso Costermano dove prendiamo la strada, indicata con segnaletica, della Valle dei Mulini che percorriamo in salita: paesaggio splendido, bel fondo, tecnicamente facile con qualche strappo un po’ più impegnativo ma nulla a confronto con quello che arrivera’ successivamente.
Usciti dalla Valle dei Mulini arriviamo a Castion dove inizia la salita asfaltata che porta fino a San Zeno di Montagna. Cercando di evitare il piu’ possibile la strada principale prendiamo una deviazione per localita’ Pizzon, dapprima asfaltata, poi cementata, poi sterrata… iniziamo a vedere numeri importanti in merito alle pendenze (over 20%) ma non ci facciamo intimorire!! Cosi’ proseguendo torniamo sulla strada principale a circa 2 km da San Zeno, superato il quale si prosegue ancora per il Passo dello Sceriffo.
Tenendo la strada che indica Prada, dopo circa 1 km deviamo a destra sulla strada per il Baito dei Santi… strada asfaltata prima, cementata poi (e capiremo il perche’ di li’ a poco) e ghiaiata alla fine. I Santi… in effetti li invochiamo un po’ tutti mentre saliamo perche’ la salita non da tregua…
Con un po’ di “mestiere” attraversiamo una radura e risaliamo per un ripido sentiero e scavalcando una recinzione (***) torniamo sulla strada che da Prada sale verso le Pozze di Pralongo, la Strada per Naole. Arrivati a Cima Mandra, prendiamo a destra per fare il raccordo verso Malga Valfredda, passando per il Dosso dei Cavalli: panorami splendidi fanno da contraltare a rampe durissime.
Arrivati a Malga Valfredda (ultimo tratto in asfalto) invece di proseguire la discesa su asfalto verso Malga Ime, procediamo dritti davanti a noi di fatto percorrendo il sentiero CAI 656 (prima parte decisamente pedalabile e bella, seconda parte decisamente NO ***) e trovandoci a pedalare in mezzo ad un pianoro da dove si possono chiaramente vedere il rifugio Fiori del Baldo ed il rifugio Chierego e degli splendidi camosci.
Proseguendo (lunghi tratti a piedi, poi evitabili nella traccia che seguira’ ***) per il sentiero 656 arriviamo ad un piccolo agglomerato di case poco prima di Villaggio Alpino; successivamente poco prima di Novezzina prendiamo a destra seguendo le indicazioni per l’Osservatorio Astronomico e per Malga Cerbiolo portandoci sulla Strada delle Malghe, di nuovo su ghiaia, bellissima, lunghissima, favolosa!!
Dopo aver pedalato per alcuni chilometri ci troviamo di fronte alla strada che torna a salire verso il Passo del Cerbiolo: una rampa durissima, ghiaiatissima e nemmeno con coperture da 40 e con il rapporto più agile 32×40 riusciamo a stare in sella… e scendiamo a spingere. Ma arrivati in cima, allo scollinamento uno spettacolo ci attende…
Breve sosta foto (una delle tantissime soste-foto) e si riprende, dapprima lungo un sentiero ben battuto che poi diventa una strada bianca carrabile, bella, con tanti tornanti che scende di quota durante la quale ci concediamo un momento di pausa-panino e ci portiamo verso la Madonna della Neve iniziando a trovare di nuovo tratti ghiacciati e con neve (come quelli trovati al Dosso dei Cavalli).
Le rassicurazioni di alcuni locali in merito alla poca presenza di neve sulla strada, ci fanno decidere di procedere secondo i piani quindi di risalire a Malga Dossioli e svoltando a sinistra andare verso il Cavallo di Novezza, per poi ridiscendere con una lunga picchiata a valle.
Arrivati a Malga Dossioli, prendiamo in effetti a sinistra continuando a salire ma i pochi metri di neve diventano parecchie centinaia e ci troviamo così a spingere in mezzo alla neve… fino allo scollinamento del Cavallo di Novezza.
Arrivati al Cavallo di Novezza, un nuovo incontro con dei camosci, lungo la strada deserta e l’inizio della discesa a valle… inizia a farsi buio e le temperatura sta scendendo velocemente quando veniamo colti addirittura da un’improvvisa breve nevicata… giusto per dare quel tocco di “selvaggio” in più.
Rientro all’auto ad Affi, intirizziti dal freddo e ormai completamente al buio (ma il fanale lo portiamo ormai sempre con noi…) ma con gli occhi ed il cuore ancora pieni delle splendide immagini della giornata trascorsa.
Percorso “semplificato” con aggiunta salita alla funivia di Malcesine (*** evitati tratti con passaggi “forzati” o in proprieta’ privata)
Traccia originale pedalata: