Pedalato e raccontato da Walter Muraro:
“Ciao, visto che siamo in pieno inverno volevi ri-scaldarvi col breve racconto di una mia due giorni in bikepacking.
Non organizzo mai troppo in anticipo i miei giri e, spesso, venutomi in mente un luogo, prendo una mappa cartacea e guardo cosa c’e’ attorno. Cosi’ e’ nato il mio giro: ho pensato che mi sarebbe piaciuto raggiungere Passo 5 Croci, nella catena dei Lagorai, tra il Primiero e la Val di Fiemme, a grandi linee. Passo che si puo’ raggiungere in bici solo su strada forestale. A quello, visto che per me la salita e’ l’essenza del ciclismo, ho aggiunto altri passi e cosi’ ne e’ scaturito un giro che, disegnato sulla mappa, potrebbe ricordare vagamente un palloncino tutto ammaccato tenuto da un filo. Dati alla mano, il giro e’ risultato essere di 404km e 7700 m di dislivello e ha interessato le zone della Valsugana, passo Broccon, Passo 5 Croci, val di Fiemme, passo Rolle e Valles, Agordino, lago del Mis e rientro sempre via Valsugana.
Giorno 1, 08 giugno 2018
Abito a Lugo di Vicenza, 28km a est di Bassano del Grappa. Partito da casa con una gravel bike e saddle bag al minimo indispensabile (giacca in gore tex, mutande spazzolino e kit riparazione gomme), ho risalito di buona lena la Valsugana seguendo la strada vecchia, piacevole e poco trafficata fino alla localita’ Cornale. Da li’ parte una bella ciclabile, su asfalto perfetto, che porta, tra campi, rigagnoli, meleti e pareti montuose da ambo le parti, fino a Trento. Arrivato Grigno dopo circa 70km, la valle inizia ad aprirsi e a mostrarsi piu’ gioiosa. Imbocco la bella salita, per niente trafficata, che porta, anche con scorci interessanti, prima a Pieve Tesino e poi, in circa 28km a Passo Broccon. Salita mai davvero dura e piacevole. Veloce spuntino, the’ caldo toast e strudel e, dopo aver salutato un alto bikepacker, riparto. Ora e’ subito discesa e in circa 15 km si arriva in val Canali.
La risalgo per qualche km fino ad arrivare ai circa 1300msl del rifugio Refavaie. Li’ chiedo informazioni sulla forestale che porta al passo 5 croci. Tre ragazzi sono intenti a discutere di mucche pascoli e formaggio. Un po’ li invidio. Rassicurato sulle condizioni dello sterrato, riparto e ed e’ subito ancora salita. La strada forestale si diparte un centinaio di metri dal Refavaie, in corrispondenza di un ponticello: non ci si puo’ sbagliare. Arrivare al Passo 5 croci sono circa 14 km di strada non troppo malmessa. Sin da subito colpisce il rombo del torrente che, scendendo, coccia contro splendidi massi di granito e rocce metamorfiche.
Dagli abeti iniziali, mano a mano che si sale, verso i 1800msl iniziano i larici. E in poco tempo il paesaggio si schiarisce ma allo stesso tempo si fa piu’ nordico e severo. A completare la scena, un cielo che va facendosi sempre più scuro e minaccioso. Ma ai 2050 m del passo 5 Croci, con qualche goccia di pioggia che scende, coup de cœur ! un gregge di pecore che, muovendosi lentamente, velocemente e inesorabilmente bruca voracemente l’ erba del pascolo. Rimango rapito a guardarle per qualche minuto ma il meteo sembra voler peggiorare, sono circa le 14 e devo fare una discesa ripida e sterrata. E ho ancora molta strada davanti.
Schivo per miracolo alcuni pick up di malgari che salgono come pazzi e, dopo una diecina di km, poco prima del rifugio Cruccolo, svolto a destra su sterrato, scendo e poi risalgo, immettendomi in una valle nuova. E’ la val Calamento e porta, anche con rampe severe, al passo Manghen. Lungo un tratto impegnativo di salita, trovo un ragazzo in bicicletta fermo a bordo strada. Chiedo se tutto e’ ok. Lui si unisce a me. E’ in maglietta di cotone…. Quasi sfinito. Lo invito a prendere un bel the’ zuccherato e ad usare una maglia più idonea. Lo saluto e mi butto giu’ per la discesa che porta in val di Fiemme, dalle parti di Molina. Li’ parte una piacevole ciclabile che risale la valle verso Predazzo. Un bambino, mentre, sto passando, mi chiede: “ma stai facendo il Giro d’ Italia”?. Sorrido, faccio il gesto dell’ok e, per un attimo, accelero. Arrivato a Predazzo cerco un letto per la notte. Sorprendentemente, ad inizio giugno, molte attivita’ sono ancora chiuse. Trovo una camera pochi km più indietro nella valle. Oltre a me, un bel gruppetto di israeliani che girano con le mtb in affitto e… un gruppo di bdc da un paese vicino al mio. Sento chiaramente il loro-mio accento. Ma loro non si curano di me e si godono la loro “impresa giornaliera”. Ceno in solitaria dopo aver lavato il completo da bici, chiacchiero un pochino con gli israeliani e col gestore, il quale mi suggerisce la val Venegia. Mi incuriosisce.
Percorso originale pedalato giorno 1
Giorno 2, 09 giugno 2018
Dopo la bella dormita, riparto dopo colazione, sempre in salita. Pendenze contenute portano piano piano al Passo Rolle passando per Predazzo e la foresta di Paneveggio. Scenario via via sempre più grandioso, pedalo col telefono in mano e scatto foto.
Subito dopo il passo, su una curva, un sentiero sale a sinistra. Lo imbocco, e’ perfettamente pettinata la sua ghiaia e, soprattutto, sono emozionato dalla bellezza del luogo. Le Pale di San Martino si impongono sui prati e gli avvallamenti del terreno. Al rifugio Segantini mi concedo una foto con bici e Pale sullo sfondo.
Da li’ sempre su carrereccia, si scende la bellissima val Venegia. Ci sono solo escursionisti che salgono. Mi fermo per un caffe’ in una malga, così da godermi il paesaggio. Terminato lo sterrato, ci si immette sulla carrozzabile che porta al Passo Valles, con la catena dei Lagorai alle spalle.
Dal passo una veloce discesa porta a Falcade e quindi ad Agordo. Sosto sulla bella piazza per un gelato e caffe’ e riparto alla volta di Tiser e Gosaldo. Si sale a 1000m, la strada e’ buona e nessuno in giro, buona la temperatura. Voglio raggiungere California. La ghost town de noantri. Siamo nel parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. California e’ ora un villaggio abbandonato nel comune di Gosaldo. Villaggio sorto attorno ad un primo gruppo di minatori che da fine ‘800 sfruttavano la vena di cinabro, materiale utile alle vetrerie di Murano e anche alle farmacie. Gosaldo nel ‘900 raggiunse un centinaio di famiglie e tutto ruotava attorno ad una osteria che poi divenne un ristorante che, complice la nuova strada della Val del Mis degli anni ’20-’30, divenne un luogo frequentato da tutta la provincia di Belluno! California cesso’ di esistere con l’alluvione del 4 novembre 1966, quando le fortissime piogge fecero rovinare sul paese una massa di detriti notevole e cosi’ il luogo venne abbandonato. California si raggiunge con una bella sterrata di pochi km. Ad accoglierti e’ solo silenzio e ruderi. C’e’ un’atmosfera davvero strana, irreale. Ritornato sulla strada del Mis, si scende all’ omonimo lago artificiale passando alcune corte ma belle gallerie scavate direttamente nella roccia durante la Prima Guerra.
Il lago del Mis è bello e riposante, rinfrescante. Poi si sbuca a Sospirolo, seguendo le indicazioni per le bici, si rimane alti sulla valle del Piave, correndo per lo più in collina, tra i bei paesini bellunesi impreziositi da alcune splendide ville venete. Ormai sono stanchino quando arrivo verso Feltre. Bellissimo il suo centro storico, ma decido di saltarlo del tutto e fermarmi sul lago del Corlo. E’ un bacino artificiale ma è anche molto carino e fresco.
Da li’ a casa mi separano circa 60km che percorro a ritroso rispetto alla giornata precedente. Arrivo a casa felice come un bambino col giocattolo nuovo. Ho fatto un bellissimo giro, conosciuto persone e visto luoghi che non conoscevo. E’ questo quello che mi serve!”
Percorso originale pedalato giorno 2
Di seguito la Collections Komoot in cui è possibile vedere l’intero percorso pedalato sui 3 giorni: clickando sulla singola traccia si apre una finestra con i dettagli. Clickando invece su “Gravel Club” o sul logo Komoot si apre direttamente tutta la Collections su Komoot. Clickando invece sulle figurine rosse si apre la pagina Komoot degli Highlight del Tour.
Dolomiti Bellunesi – 2 Giorni in Bikepacking (by Walter Muraro)
Grazie del racconto. Ottimo spunto per programmare qlc di diverso e vicino alla mia Verona. Ben scritto e bellissime foto. Super
Grazie Andrea.
I complimenti ovviamente sono tutti per Walter, autore della pedalata e dell’articolo.
Ci fa piacere che possa essere uno spunto per te: lo scopo e’ proprio questo!!
Bravo,fratellino!Bycher,fotografo e ora scrittore. 😉
Complimenti Walter, bel racconto belle foto bel giro!